lunedì 28 gennaio 2013

Inno all'intelligenza

Fonte Immagine: Paperblog
E' inutile, ho capito che viviamo in una sorta di Matrix voluto da noi stessi!
Non è possibile che la popolazione, soprattutto italiana, sia così lasciva anche in questi momenti di crisi globale, non è possibile che si lasci condizionare esclusivamente da uno scatolone tecnologico ed infernale come la tv senza avere quasi la forza di reagire per cercare la vera informazione. Non è possibile che non si pensi che ogni anno che passa siamo costretti a lavorare sempre di più, per produrre sempre più cose per la maggior parte inutili, che di certo non servono al benessere (quello vero) della popolazione, perdendo così il tempo divenuto prezioso e che oramai concediamo in maniera assoluta al lavoro, assistendo, nonostante tutto, al calo inesorabile dello stipendio!

Qualche tempo fa pensavo che a breve si sarebbe scatenato l'inferno!!
Credevo che la gente stanca di barcamenarsi tra bollette, fitto, mutuo, spesa, tasse, scuola, precariato, salute e medicine, burocrazia, banche e chi più ne ha più ne metta, avesse maturato la voglia di cambiare questo sistema marcio in cui stiamo sprofondando senza nessun appiglio.

Ed invece? Invece continuiamo a scavare,
scavare oltre il fondo, come se non lo cercassimo neanche più il fondo, come se ci volessimo nascondere da ciò che noi stessi abbiamo creato, e cioè un mondo mediocre, fatto di futilità, in cui si sono dimenticati i valori, il tempo, la tranquillità, il bene profondo, l'amore per il prossimo, come se tutte queste cose fossero l'assurdo, l'utopia e la condizione in cui viviamo fosse la normalità.
Ma non è così!

Il mio non vuole essere uno sfogo per dire "...bisogna ritornare ai valori di un tempo" come recitano alcune frasi fatte, ma per esaminare l'idea di quei valori che non abbiamo mai fatto nostri perchè trattati come un gregge che deve ubbidire al padrone senza alcun indugio.
Vuole essere un richiamo all'intelligenza di tutte quelle persone che come me sono sfiancate da questa vita di stenti e che vogliono cambiare lo stato di cose in cui siamo.

Si parla tanto di poteri forti che governano gli stati, padroni di multinazionali che hanno un bilancio superiore al PIL di una nazione intera. E tutto questo perchè? Perchè hanno dalla loro parte un'organizzazione salda e compatta che hanno strutturato con il passare degli anni, che hanno gestito e pensato perchè fosse così. E sono riusciti nell'intento diabolico.

Solo che loro sono pochi, hanno ogni mezzo a disposizione, ma sono pochi. Noi invece siamo tanti, tantissimi e non voglio credere che non siamo capaci di organizzarci per ribaltare il sistema.
Abbiamo menti eccelse che già qualcosa hanno cominciato a fare, ma senza l'aiuto di tutti, senza la giusta informazione non saranno in grado di far conoscere le loro proposte, non saranno in grado di far capire che quel mondo migliore di cui solo si parla è possibile, perche abbiamo gli strumenti e le conoscenze per farlo...

Molti potranno pensare che questo è il discorso del solito pazzo complottista, ed è per questo che voglio riportare non solo una delle frasi più celebri di J. F. Kennedy: "Ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country" ("Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese") ma anche le parole del discorso che fece proprio contro quei poteri e società segrete che lui stasso cercò di combattere:

Fonte immagine: Blogtivvu
«La parola segretezza è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete. Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da eccessi di segretezza e dall'occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a giustificare. [...]
Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell'occultamento. Non lo consentirò, fin dove mi sarà possibile. [...]
Oggi non è stata dichiarata alcuna guerra e, per quanto violento possa essere lo scontro, potrebbe non essere mai dichiarato nel modo tradizionale. La nostra qualità della vita è in pericolo. I nostri nemici dichiarati proliferano in tutto il globo. La sopravvivenza dei nostri amici è in pericolo. Tuttavia, non è stata dichiarata alcuna guerra, nessun esercito ha oltrepassato un confine, nessun missile è stato lanciato. Se la stampa aspetta una dichiarazione di guerra prima di imporsi l'autodisciplina delle condizioni di guerra, posso solo dire che nessuna guerra ha mai rappresentato una minaccia più grande alla nostra sicurezza. Se state aspettando un reale ed effettivo pericolo, posso solo dire che il pericolo non è mai stato più reale e la sua presenza non è mai stata più incombente. [...]
Poiché siamo osteggiati in tutto il mondo da una cospirazione monolitica e spietata che si avvale principalmente di mezzi occulti per espandere la propria sfera di influenza attraverso l'infiltrazione piuttosto che l'invasione, la sovversione piuttosto che le elezioni, l'intimidazione piuttosto che la libera scelta, la guerriglia notturna piuttosto degli eserciti diurni. È un sistema che ha investito molte risorse umane e molti materiali nella costituzione di una macchina efficientissima e perfettamente oliata che combina operazioni militari, diplomatiche, d'intelligence, economiche, scientifiche e politiche.
I suoi preparativi non vengono resi pubblici, ma occultati. Ai suoi errori non vengono dedicati i titoli di testa, ma vengono nascosti. I dissidenti non sono elogiati, ma messi a tacere. Nessuna spesa viene messa in questione, nessuna indiscrezione pubblicata, nessun segreto svelato. [...]
I tentativi di vivere insieme, l'evoluzione della polvere da sparo fino agli estremi ha messo in guardia l'umanità sulle terribili conseguenze di un fallimento. Ed è quindi alla stampa, biografa delle imprese dell'uomo, custode della sua coscienza, foriera delle sue notizie, che ci rivolgiamo per avere forza e sostegno, fiduciosi che con il vostro aiuto l'uomo diventerà ciò per cui è nato: libero e indipendente».

Nessun commento:

Posta un commento